venerdì 28 marzo 2008

Agrofarmaci - danni a carico dell'operatore

La pericolosità dei fitofarmaci in agricoltura, sebbene dipenda dalle caratteristiche intrinseche del formulato, è innanzitutto legata all'uso improprio, o comunque poco corretto, da parte dell'operatore che impiega il prodotto.
La maggior parte delle contaminazioni accidentali avviene nella fase di preparazione della miscela antiparassitaria e durante la distribuzione fitoiatrica. Comunque è proprio il momento della preparazione della miscela che presenta i maggiori rischi di intossicazione; in effetti, aprendo e vuotando le confezioni dei fitofarmaci, la polvere, gli spruzzi ed i vapori sono circa 100-1000 volte più concentrati delle soluzioni. L'assorbimento dei fitofarmaci, durante il loro impiego, avviene attraverso tre vie: cutanea o dermale, inalatoria, orale.
I maggiori assorbimenti comunque si hanno attraverso la pelle ed in special modo attraverso le mani. All'interno dell'organismo, le sostanze tossiche si sciolgono nel sangue e da questo vengono trasportate ai vari organi.
Il fegato,provvede a trasformarle e, per mezzo dei reni, vengono eliminate con le urine. La tossicità dei fitofarmaci può essere immediata e riferita agli effetti di una sola somministrazione (tossicità acuta) oppure a medio-lungo termine, per effetto di più somministrazioni (tossicità cronica).
La tossicità acuta si manifesta entro breve tempo dall'assunzione della sostanza tossica, con sintomi immediati più o meno gravi, a seconda dei casi. Il tipo di sintomo dipende dalla classe chimica e dal meccanismo di azione tossica del principio attivo. La maggioranza dei sintomi acuti hanno azione neurotossica, cioè agiscono su un enzima (acetilcolinesterasi), presente nel tessuto nervoso, ed a livello della giunzione neuromuscolare. Il blocco dell'acetilcolinesterasi determina il vario quadro sintomatologico della intossicazione acuta. Per tradizione i sintomi vengono descritti come "nicotinici" e "muscarinici".
I sintomi nicotici comprendono: tachicardia, con rialzo della pressione arteriosa, midriasi pupillare, astenia, crampi, facile esauribilità muscolare ecc.
I sintomi muscarinici comprendono: nausea, vomito, diarrea, dolori addominali, ipotensione arteriosa, broncospasmo con tosse, lacrimazione ed aumento della salivazione. I sintomi a carico del sistema nervoso centrale comprendono: confusione, disorientamento, ansia, insonnia, incubi, incoordinazione motoria, tremori, convulsioni, coma.
In genere i sintomi nicotinici e muscarinici si combinano tra di loro e nei casi più gravi si può avere morte per insufficienza respiratoria, dovuta alla paralisi dei muscoli e dei centri regolatori del respiro.
La tossicità cronica è quella che si avverte dopo un certo tempo (in genere anni) dovuta al graduale accumulo di sostanze tossiche in alcuni organi del corpo umano. Questa tossicità è subdola in quanto difficilmente è valutabile ed è quella che poi provoca danni gravissimi a livello cito-istologico e fisiologico molto spesso di tipo irreversibile. Nel quadro degli effetti indesiderati attribuibili alla tossicità cronica rientrano gli effetti mutagenici (alterazione del patrimonio genetico delle cellule dell'organismo), cancerogenici e teratogenici (danni al feto durante la gravidanza). Tutto ciò deve far meditare, quindi, l'operatore agricolo, che sovente è indotto a sottovalutare la portata del rischio a cui si espone usando prodotti chimici, circa l'importanza delle norme di sicurezza personale.
Va puntualizzato che la classificazione tossicologica dei prodotti fitosanitari è basata esclusivamente sulla tossicità acuta (determinazione della dose letale 50) e pertanto non tiene conto dei rischi di tossicità cronica. Pertanto,l'agricoltore che utilizza maggiormente prodotti fitosanitari appartenenti a classi tossicologiche meno pericolose (ex III e IV classe) tende ad abbassare ulteriormente la guardia finendo per trascurare ancor di più tali norme, esponendosi così agli effetti tossici cronici.
In genere i sintomi nicotinici e muscarinici si combinano tra di loro e nei casi più gravi si può avere morte per insufficienza respiratoria, dovuta alla paralisi dei muscoli e dei centri regolatori del respiro.
La tossicità cronica è quella che si avverte dopo un certo tempo (in genere anni) dovuta al graduale accumulo di sostanze tossiche in alcuni organi del corpo umano. Questa tossicità è difficilmente è valutabile ed è quella che poi provoca danni gravissimi a livello fisiologico molto spesso di tipo irreversibile. Nel quadro degli effetti indesiderati attribuibili alla tossicità cronica rientrano gli effetti mutagenici (alterazione del patrimonio genetico delle cellule dell'organismo), cancerogenici e teratogenici (danni al feto durante la gravidanza).
Va puntualizzato che la classificazione tossicologica dei prodotti fitosanitari è basata esclusivamente sulla tossicità acuta (determinazione della dose letale 50) e pertanto non tiene conto dei rischi di tossicità cronica. Pertanto, l'agricoltore che utilizza maggiormente prodotti fitosanitari appartenenti a classi tossicologiche meno pericolose tende ad abbassare ulteriormente la guardia finendo per trascurare ancor di più tali norme, esponendosi così agli effetti tossici cronici.