venerdì 23 maggio 2008

La vite-Coltivazione : la potatura

Lo scopo principale della potatura è quello di ottenere un equilibrio vegetativo - produttivo, in altre parole si cercherà di conseguire il massimo sia della quantità di produzione sia della qualità. La potatura invernale della vite è energica e richiede l’asportazione di tutti i tralci che hanno prodotto frutti e di buona parte di quelli nuovi. I tralci rimasti sulla vite dovranno essere opportunamente legati sulla pergola per non correre il rischio di essere strappati dal vento e per fare in modo che crescano ordinatamente. Il tempo della potatura invernale va dalla fine della vendemmia fino al germogliamento. In Trentino Alto Adige si potano le vigne dopo i freddi invernali, sia perché la vite non potata dimostra maggiore resistenza al freddo, sia per ritardare il germogliamento e sfuggire così alle gelate primaverili. A differenza della potatura invernale, alquanto energica, la potatura estiva, o verde, richiede un paziente lavoro di precisione. Vengono eliminati i germogli sterili, viene operata la cimatura, che è l’asportazione della parte terminale del tralcio erbaceo, per favorire la luce e l’aerazione ostacolando lo sviluppo dei parassiti. Per aumentare ulteriormente la luce al grappolo d’uva, si eliminano le foglie e si legano i germogli in modo che crescano in modo ordinato e non creino ombreggiature. Queste lavorazioni sono molto delicate in quanto influiscono direttamente sul metabolismo della pianta, richiedono, inoltre, proprio per la loro delicatezza, molte ore di lavoro.

Il ciliegio - varietà

Durone nero di vignola.
Albero di discreto sviluppo e di media fertilità. Produce frutti grossi di color rosso nerastro con polpa scura, dolci e di ottimo sapore, resistenti allo spacco. Matura a primi di giugno la varietà precocce e a fine giugno quella tardiva.
Ferrovia.
Albero di vigoria elevata, portamento assurgente. Il frutto è di grossa pezzatura, con peduncolo lungo, buccia rossa brillante, polpa rosa, molto consistente. La qualità gustativa e buona.
Lapins.
Pianta di vigoria medio-elevata a portamento assorgente. La produttivita è elevata e costante. E autocompatibile per cui non necessita di impollinatori. La pezzatura è medio-elevata, la buccia è di colore rosso scuro brillante, la polpa è rosa, di consistenza medio-elevata.
Bigarreau burlat.
Una fra le varietà più precoci (metà maggio). Discretamente produttiva, i frutti sono di media pezzatura di color rosso scuro con polpa rossa di buon sapore.
Van
Albero di vigoria medio-elevata, alta produttività. Il frutto è di pezzatura media, con buccia di colore rosso scuro. La polpa è di colore rosso aranciato, di elevata consistenza e di buone qualita gustative.
Montmorency
Albero di scarsa vigoria e portamento espanso. Produttivoità costante ed elevata, frutto di media pezzatura, rosso chiaro con polpa di colore bianco giallastro. Ciliegia acida.
Napoleon
Varietà molto apprezzata per l'elevata fertilità. I frutti sono gialli e rossi dalla parte esposta al sole, sono a forma di cuore molto grossi con polpa chiara, soda e zuccherina. Matura a metà giugno.

La vite - Coltivazione : il terreno

La vite è in grado di adattarsi ai terreni più disparati, tuttavia predilige terreni con buone caratteristiche fisiche, chimiche e biologiche. Nei terreni calcarei si ottengono vini con un buon grado zuccherino ma scarsa acidità; nei suoli argillosi bisogna fare attenzione ai ristagni idrici, comunque si ottengono uve di qualità; i terreni sabbiosi, quando non risultino siccitosi, consentono un buono sviluppo della vite e produzioni pregiate, in quanto la sabbia conferisce al vino leggerezza e profumo. L'habitat ideale della vite è in collina, anche se molte zone di pianura vantano gloriose tradizioni vitivinicole. L'esposizione solare è di fondamentale importanza nelle regioni del nord,ove la vite preferisce a sud o sud-ovest.

La patata

LA PATATA
La patata è pianta originaria delle regioni montuose oltre duemila metri sul livello del mare della cordigliera andina dell'America centrale e meridionale dove da sempre costituisce una preziosa base alimentare per le popolazioni localiLa parte commestibile della patata (Solanum tuberosum) è un tubero, ossia la parte sotterranea di una pianta, derivata dalla trasformazione di fusti o radici. La natura gli ha conferito il ruolo di riserva di sostanze amidacee e nutritive per la pianta stessa, ma anche l'uomo ha saputo trarne vantaggio. Originaria dell'America, iniziò a diffondersi in Europa solo attorno agli inizi del 1800. E' probabilmente il più versatile tra gli ortaggi conosciuti.,.. Attualmente la patata è diffusa in tutto il mondo su circa 20 milioni di ettari, nelle zone temperato-fredde mentre in Italia la superficie coltivata è di circa 90.000 ettari la coltura trova condizioni ottimali in climi temperati, benché spostando il ciclo colturale si adatta a climi diversi. Il gelo danneggia le foglie e arresta lo sviluppo dei tuberiSemina e messa a dimora:
le patate dette da seme devono avere un diametro tra i quattro e gli otto centimetri, ed un peso intorno ai cinquanta grammi ognuna. Le patate più grosse si possono tagliare per ricavarne dei pezzi provvisti ognuno di almeno due gemme. Conviene compiere questa operazione alcuni giorni prima della semina perché le ferite abbiano il tempo di cicatrizzarsi.Sul terreno ben lavorato, si tracciano dei solchi ad una distanza sulle file di cinquanta-sessanta centimetri.I tuberi vengono distribuiti ad una distanza di venticinque-trenta centimetri e ricoperti di terra sciolta per uno spessore di tre-sette centimetri. Si può ricorrere alla pregermogliazione mettendo a dimora tuberi con germogli già sviluppati.Prima della semina si deve effettuare un'accurato spietramento per evitare che le nuove patate crescano deformi.
TECNICA COLTURALE.
. La patata è una pianta erbacea annuale, ma che in natura si comporta come perenne data la sua prerogativa di propagarsi vegetativamente per mezzo di tuberi, che sono quindi il prodotto utile e il mezzo di propagazione della coltura. La pianta di patata si origina da un tubero le cui gemme germogliando producono steli eretti, angolosi, alti 0,3-1 m lievemente pubescenti. Le foglie sono di numerosi e spesso mancanti, sono riuniti in cime terminali portate da peduncoli. I fiori sono vistosi tipo imparipennato irregolare, leggermente pelose, composte da 3-4 paia di foglioline intere, ovato-acuminate, e da qualche altra fogliolina più piccola irregolarmente intercalata. I fiori, poco per una corolla di cinque petali saldati, di colore bianco, rosa o rosso violaceo. I semi non hanno alcuna importanza agronomica come mezzo di riproduzione della patata, di essi si servono solo i genetisti per il loro lavoro di miglioramento genetico.Dai nodi interrati degli steli si sviluppano numerose radici avventizie e numerosi steli sotterranei a portamento orizzontale (rizomi); le radici sono fibrose, fascicolate, molto ramificate ed espanse, ma limitatamente a uno strato di suolo piuttosto superficiale (0,5-0,6 metri. .Il. tubero della patata, come si è visto, è un tubero caulinare in quanto corrisponde alla parte terminale ingrossata di uno stelo sotterraneo in cui, quando è giovane, si ritrova la tipica struttura di uno stelo: epidermide, corteccia, cilindro vascolare con il suo cambio, midollo centrale. In un tubero completamente maturo l’epidermide è sostituita dal periderma (o " buccia ") fatto di strati di cellule suberose, che protegge l'interno del tubero dall’eccessiva perdita d'acqua e dalla penetrazione di funghi e batteri. All'interno, sia la corteccia sia il midollo sia il parenchima che costituisce la maggior parte del tubero, sono divenuti sede di accumulo di grandi quantità di amido.In mezzo a questa massa di tessuti, diversi ma non più facilmente distinguibili, si notano fasci fibro- vascolari diretti verso gli “occhi”. La dimensione dei tuberi varia molto secondo le condizioni di coltivazione oltre che con la varietà: il loro calibro va da meno di 40 mm (minimo accettabile per consumo) a 70 mm e oltre (calibri molto grandi sono apprezzati solo per ricavarne "sticks"). La coltivazione va gestita in modo da realizzare produzioni elevate di tuberi del calibro più richiesto dal mercato (da 40 a 60 mm, indicativamente).. Come è variabile il calibro, così è il peso dei tuberi: circa 40 grammi per un calibro di 30 mm, circa 100 grammi per un calibro di 50 mm, diversi ettogrammi per calibri superiori.La forma dei tuberi varia secondo la varietà: tonda, tondo-ovale, ovale, ovale-lunga, lunga.I colori della buccia sono due: giallo o rosso; la "pasta" interna invece può essere bianca o gialla, con varie sfumature: bianco candido, bianco crema, giallo, giallo chiaro, giallo intenso.

Alcune Varietà:
a pasta bianca, di forma tonda, può essere di Napoli o di Como: è piuttosto farinosa quindi adatta alla preparazione di purè, sformati e qualunque piatto che ne prevede la frantumazione.
A pasta gialla, detta Bintje, più soda e compatta, piuttosto versatile ma particolarmente adatta per essere cucinata intera e per essere fritta.
La Rossa, saporita e consistente, adatta ad ogni tipo di preparazione.
La Novella , è il tipo che viene raccolto immaturo ed è disponibile tutto l'anno; è caratterizzata da polpa delicata e vie ne cucinata suprattutto arrosto o lessata
Conservazione:
le patate si conservano molto bene e a lungo, rispettando i seguenti piccoli accorgimenti: è necessario che stiano al buio per evitare che diventino verdi; la temperatura non deve essere nè troppo umida (mai al di sotto dello 0, altrimenti gelerebbe) nè troppo secca (mai al di sopra degli 8° C, altrimenti tende a germogliare), la cantina sarebbe il luogo ideale..
Valore nutrizionale
Dal punto di vista nutrizionale le patate sono conosciute principalmente per l'alto contenuto in carboidrati (circa 26 grammi in una patata di 150 g, cioè medie dimensioni), presenti principalmente sotto forma di amidi. Una piccola ma significativa parte di tali amidi delle patate è resistente agli enzimi presenti nello stomaco e nell'intestino tenue, sì da raggiungere l'intestino crasso quasi intatta. Si ritiene che questi amidi abbiano effetti fisiologici pari a quelli delle fibre alimentari.
Le patate sono fonte di importanti vitamine e minerali. Una patata di medie dimensioni (150 g), consumata con la buccia, fornisce 27 mg di vitamina C (45% della dose giornaliera raccomandata), 620 mg di potassio (18% della dose giornaliera raccomandata), 0,2 mg di vitamina B5 (10% della dose giornaliera raccomandata), oltre a tracce di tiamina, riboflavina, folati, niacina, magnesio, fosforo, ferro e zinco. Inoltre il contenuto di fibre di una patata con buccia (2 g) è pari al contenuto di fibre del pane integrale, della pasta e dei cereali. Oltre alle vitamine, ai minerali ed alle fibre, le patate contengono svariati composti fitochimici, quali i carotenoidi ed i polifenoli.
Non tutte le sostanze nutritive delle patate si trovano nella buccia; questa contiene circa la metà delle fibre, ma più della metà delle sostanze nutritive sono contenute nella polpa. La cottura può alterarle notevolmente.
Le patate novelle e le varietà a forma allungata contengono una quantità minore di sostanze tossiche, e rappresentano una fonte eccellente di nutrienti. Le patate sbucciate e conservate a lungo perdono parte delle proprie proprietà nutrizionali, benché mantengano il proprio contenuto di potassio e vitamina B.
Le patate sono spesso escluse dalle diete a basso indice glicemico, in quanto si ritiene che possiedano un'alta quantità di zuccheri. In realtà l'indice glicemico delle patate varia in maniera considerevole a seconda della loro varietà (patata a buccia rossa, a pasta bianca, eccetera), della loro origine (zona di coltivazione), della preparazione (metodo di cottura, se consumata fredda o calda, in purè, a tocchetti o intera ecc.), e degli altri cibi con cui si accompagna (salse ricche di grassi o ad alto contenuto proteico.
Le Avversità tra i parassiti che attaccano la Patata i più importanti sono: la dorifora decemlineata che è un coleottero che si nutre delle foglie della pianta sia come larva che come insetto. Si combatte con prodotti a base di arsenico. Il grillotalpa che agisce di notte da metà marzo a metà ottobre e si combatte con esche avvelenate. Il maggiolino allo stato larvale.Le malattie da virus possono provocare ingiallimento e nanismo. Ricordiamo il virus 14 che provoca l'accartocciamento delle foglie. Fra le crittogame ricordiamo la peronospora che colpisce foglie e tuberi provocando annerimento e la morte, si previene con irrorazioni a base di solfato di rame. - Il mal bianco del pedale attacca ogni parte della pianta provocando l'imbrunimento e la morte.- Il marciume secco provocato da verticillum e fusarium che attaccano la Patata formando cavità che anneriscono e provocano l'essiccamento della pianta.Raccolta: avviene quando in primavera i tuberi si staccano dagli stoloni, ma è bene non effettuare la raccolta prima che appassiscano le foglie.
La raccolta si effettua a mano con gli attrezzi tradizionali, o a macchina se si tratta di coltura in pieno campo. E' bene cheI tuberi portati alla luce si asciughino per qualche tempo al sole sul terreno e quindi vanno conservati in un luogo buio, poiché la luce fa germogliare gli occhi e stimola la formazione di solanina.

martedì 20 maggio 2008

La vite - Coltivazione : il clima

La vite trova in italia le condizioni pedoclimatiche ideali, infatti è coltivata in tutte le regioni. La vite europea resiste bene fino a temperature di - 15°, -20°C; non sono considerate dannose le gelate autunnali, mentre possono essere molto pericolosele gelate primaverili, che danneggiano i germogli. La vite è considerata una pianta arido-resistente, che si adatta bene a terreni siccitosi. Circa il 60% dei vigneti italiani sono impiantati in zone collinari non irrigate e soggette alla siccità estiva. La luce è un elemento importantissimo per la vite, infatti il sistema di allevamento deve assicurare la massima esposizione alla luce solare su tutto il vigneto.

La vite - Cenni storici

La vite è una pianta antichissima che trovato il suo habitat naturale nel bacino del Mediterraneo, soprattutto in Italia e in Francia. Prima che la coltivasse, l'uomo si cibava dei suoi frutti. I Latini e i Romani coltivarono intensamente la vite, mentre nel Medioevo ci fu una decadenza. Solo i monaci continuarono a coltivare e migliorare, in quanto il vino prodotto dall'uva era fondamentale per la celebrazione della Mensa Eucaristica. Nel 1498 Cristoforo Colombo, portò alla regina Isabella di Spagna dei frutti di vite selvatica presi a Cuba. Ma nel XIX secolo la fillossera, un mortale parassita portato dall'America del Nord, minacciò gravemente la viticoltura europea. Allora un sistema di difesa usato per salvare i vigneti europei, fu di innestare le viti nostrane europee sulle viti americane, resistanti alla puntura della fillossera.