La Tignola dell'olivo, è una farfalla di circa 13-15 mm di appertura alare, di color bianco cenerino, che presenta prevalentemente tre generazioni di accrescimento annuali, tra cui:
1. Larva di 1°generazione;
2. Larva di 2° generazione;
3. Larva di 3° generazione;
Tutte e tre le generazioni, attaccano rispettivamente le foglie, i fiori e i frutti.
Le larve mature sono lunghe circa 8mm, e hanno un colore che va dal verde cenerino col capo rossiccio al marrone.
La prima generazione penetra nei boccioli fiorali distruggendo i vari organi riproduttivi, invece le larve di 2° generazione, che sono le più pericolose, attaccano i frutticini scavando galerie fino all' endocarpo, e provocando pure la cascola anticipata del frutto stesso, ed infine la 3° generazione, dove scavano tortuose gallerie nelle foglie, facendole seccare dall'esterno verso l'interno, queste tipo di larve possono anche entrare all'interno dei germogli, provocando anche su questi del seccume. La lotta è di tipo chimica e agronomica: i prodotti chimici usati sono tutti a base di fosforo, e gli interventi si eseguono soprattutto nella larve di 2° generazione perchè le altre generazioni non comportano gravi danni alle drupe, gli interventi si fanno nei mesi di giugno e luglio al termine delle ovideposizioni e prima della penetrazione delle larva nei frutticini. Invece per quanto riguarda le tecniche agronomiche si usano insetti, tra cui, entomofagi predatori (Rincoti Antocoridi, Ditteri Silfidi e Neurotteri Crisopidi) e parassitoidi (Imenotteri Calcidoidei e Imenotteri Braconidi).
Le larve mature sono lunghe circa 8mm, e hanno un colore che va dal verde cenerino col capo rossiccio al marrone.
La prima generazione penetra nei boccioli fiorali distruggendo i vari organi riproduttivi, invece le larve di 2° generazione, che sono le più pericolose, attaccano i frutticini scavando galerie fino all' endocarpo, e provocando pure la cascola anticipata del frutto stesso, ed infine la 3° generazione, dove scavano tortuose gallerie nelle foglie, facendole seccare dall'esterno verso l'interno, queste tipo di larve possono anche entrare all'interno dei germogli, provocando anche su questi del seccume. La lotta è di tipo chimica e agronomica: i prodotti chimici usati sono tutti a base di fosforo, e gli interventi si eseguono soprattutto nella larve di 2° generazione perchè le altre generazioni non comportano gravi danni alle drupe, gli interventi si fanno nei mesi di giugno e luglio al termine delle ovideposizioni e prima della penetrazione delle larva nei frutticini. Invece per quanto riguarda le tecniche agronomiche si usano insetti, tra cui, entomofagi predatori (Rincoti Antocoridi, Ditteri Silfidi e Neurotteri Crisopidi) e parassitoidi (Imenotteri Calcidoidei e Imenotteri Braconidi).